Tutto sull'astragalo secondo i principi della dietetica cinese. Ne illustriamo le caratteristiche, gli effetti, le controindicazioni e le ricette per usare uno dei tonici più importanti della medicina cinese
ASTRAGALO - Radix Astragali membranaceu - Huang Qi
Classificazione in medicina cinese:
L’astragalo dopo il ginseng è probabilmente il tonico del qi più amato in Cina. Grazie al sostegno sia di qi che di sangue questa radice è particolarmente indicata per nutrire il sangue, per esempio dopo una perdita importante oppure nel periodo post partum. L’effetto sul sangue si espleta soprattutto in modo indiretto attraverso un rafforzamento del qi di milza. Questo rende l’astragalo prezioso soprattutto per persone con una digestione debole che a rimedi nutrienti più pesanti reagiscono facilmente con gonfiori e feci molli o diarrea. In questo senso l’astragalo è spesso usato per nutrire il sangue, eventualmente anche in combinazione con altri rimedi nutrienti, per esempio nel periodo dopo un parto o un intervento chirurgico.
Ma anche per il solo deficit di qi l’astragalo è un’erba utile e al contempo blanda. Le indicazioni principali sono una debolezza di milza e/o polmone che si manifesta con stanchezza, feci molli o diarrea cronica, inappetenza o respiro corto. La radice è particolarmente indicata quando il qi difensivo è debole e il corpo non è in grado di proteggersi dai fattori patogeni esterni. Le indicazioni in questo ambito sono un’aumentata predisposizione a contrarre malattie infettive tipo raffreddore oppure episodi di sudorazione spontanea, “a freddo”. Per una persona che sa di ammalarsi con facilità è quindi una buona idea preparare qualche pentola di brodo con astragalo prima che arrivi la stagione fredda. Anche quando un deficit di qi si manifesta con gonfiori e ritenzione idrica, l’astragalo è una buona scelta, eventualmente combinato a cereali diuretici o legumi. Un ulteriore effetto specifico di quest’erba è la capacità di innalzare lo yang, un effetto utile per trattare il prolasso di un organo, una diarrea cronica o la sensazione di trazione verso il basso, tutti sintomi del quadro “il qi di milza si abbassa”.
In alcune fonti antiche all’astragalo è attribuita anche un’azione tonica sullo yang di rene. Questa azione oggigiorno non viene presa in considerazione e di conseguenza l’astragalo non è visto come un adattogeno ma “soltanto” come un tonico del qi.
L’astragalo è un rimedio blando e in molte ricette è presente in quantità considerevoli. Pur essendo classificato solo come leggermente tiepido, esso può peggiorare un calore già esistente. In presenza di un deficit di yin con calore vuoto, di calore pieno o umidità-calore questo rimedio dovrebbe quindi essere evitato, soprattutto quando il calore interessa la parte alta o la superficie del corpo (quest’ultimo è il caso per esempio con una ferita fresca o infiammata). Come altri tonici del qi anche l’astragalo è controindicato durante una malattia acuta o un’infezione.
Tradizionalmente l’astragalo viene usato sotto forma di decotti, tisane, congee o brodi (il più delle volte a base di carne). Una ricetta molto diffusa lo combina con la radice di angelica cinese in un brodo di pollo, ma anche un semplice brodo di pollo con la sola aggiunta di astragalo è tanto efficiente quanto gustoso. Come gran parte dei tonici del qi anche questa radice è molto adatta per essere bollita insieme a cereali. A scelta possiamo usare come liquido di cottura un decotto di astragalo, preparato precedentemente, oppure, per cereali con un tempo di cottura sufficientemente lungo (più di 20-30 minuti), aggiungiamo la radice tagliata a fette sottili direttamente all’acqua in cui andiamo a bollire i cereali. In ambedue i casi è importante che a fine cottura non rimanga dell’acqua di cottura da eliminare, ma che sia interamente assorbita dai cereali. Unico difetto dell’astragalo: rimane duro e legnoso anche dopo la cottura e dovrà essere eliminato prima di portare il piatto in tavola.
Classificazione in medicina cinese:
- natura termica: leggermente tiepida
- sapore: dolce
- direzione: polmone, milza
- azioni: innalza lo yang, rafforza i sistemi di milza e stomaco, tonifica il qi (soprattutto di polmone e milza) e nutre il sangue, rafforza il qi difensivo e consolida la superficie del corpo, ha effetto diuretico e riduce gli edemi
- dose massima giornaliera 9-15 g, in caso di necessità fino a 30 g
L’astragalo dopo il ginseng è probabilmente il tonico del qi più amato in Cina. Grazie al sostegno sia di qi che di sangue questa radice è particolarmente indicata per nutrire il sangue, per esempio dopo una perdita importante oppure nel periodo post partum. L’effetto sul sangue si espleta soprattutto in modo indiretto attraverso un rafforzamento del qi di milza. Questo rende l’astragalo prezioso soprattutto per persone con una digestione debole che a rimedi nutrienti più pesanti reagiscono facilmente con gonfiori e feci molli o diarrea. In questo senso l’astragalo è spesso usato per nutrire il sangue, eventualmente anche in combinazione con altri rimedi nutrienti, per esempio nel periodo dopo un parto o un intervento chirurgico.
Ma anche per il solo deficit di qi l’astragalo è un’erba utile e al contempo blanda. Le indicazioni principali sono una debolezza di milza e/o polmone che si manifesta con stanchezza, feci molli o diarrea cronica, inappetenza o respiro corto. La radice è particolarmente indicata quando il qi difensivo è debole e il corpo non è in grado di proteggersi dai fattori patogeni esterni. Le indicazioni in questo ambito sono un’aumentata predisposizione a contrarre malattie infettive tipo raffreddore oppure episodi di sudorazione spontanea, “a freddo”. Per una persona che sa di ammalarsi con facilità è quindi una buona idea preparare qualche pentola di brodo con astragalo prima che arrivi la stagione fredda. Anche quando un deficit di qi si manifesta con gonfiori e ritenzione idrica, l’astragalo è una buona scelta, eventualmente combinato a cereali diuretici o legumi. Un ulteriore effetto specifico di quest’erba è la capacità di innalzare lo yang, un effetto utile per trattare il prolasso di un organo, una diarrea cronica o la sensazione di trazione verso il basso, tutti sintomi del quadro “il qi di milza si abbassa”.
In alcune fonti antiche all’astragalo è attribuita anche un’azione tonica sullo yang di rene. Questa azione oggigiorno non viene presa in considerazione e di conseguenza l’astragalo non è visto come un adattogeno ma “soltanto” come un tonico del qi.
L’astragalo è un rimedio blando e in molte ricette è presente in quantità considerevoli. Pur essendo classificato solo come leggermente tiepido, esso può peggiorare un calore già esistente. In presenza di un deficit di yin con calore vuoto, di calore pieno o umidità-calore questo rimedio dovrebbe quindi essere evitato, soprattutto quando il calore interessa la parte alta o la superficie del corpo (quest’ultimo è il caso per esempio con una ferita fresca o infiammata). Come altri tonici del qi anche l’astragalo è controindicato durante una malattia acuta o un’infezione.
Tradizionalmente l’astragalo viene usato sotto forma di decotti, tisane, congee o brodi (il più delle volte a base di carne). Una ricetta molto diffusa lo combina con la radice di angelica cinese in un brodo di pollo, ma anche un semplice brodo di pollo con la sola aggiunta di astragalo è tanto efficiente quanto gustoso. Come gran parte dei tonici del qi anche questa radice è molto adatta per essere bollita insieme a cereali. A scelta possiamo usare come liquido di cottura un decotto di astragalo, preparato precedentemente, oppure, per cereali con un tempo di cottura sufficientemente lungo (più di 20-30 minuti), aggiungiamo la radice tagliata a fette sottili direttamente all’acqua in cui andiamo a bollire i cereali. In ambedue i casi è importante che a fine cottura non rimanga dell’acqua di cottura da eliminare, ma che sia interamente assorbita dai cereali. Unico difetto dell’astragalo: rimane duro e legnoso anche dopo la cottura e dovrà essere eliminato prima di portare il piatto in tavola.