Coppettazione, moxibustione e guasha: le tecniche complementari della medicina cinese

Nov 22 / Lidia Crespi
Coppette, moxa e guasha sono spesso catalogate come tecniche complementari della medicina cinese. Ma la loro storia è molto più ampia, sono diffuse in tutto il mondo, e fanno parte di metodi terapeutici di culture diverse. Vediamo in breve la loro storia ed attualità, le loro modalità di uso e le indicazioni.
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Le tecniche complementari del tuina: coppette, moxa, guasha

Con il nome di tecniche complementari chi fa medicina cinese (o altre discipline affini) ed in particolare agopuntura o tuina, intende quell’insieme di metodiche sia tipiche della medicina cinese che riconducibili alla cultura popolare utilizzate per il trattamento del corpo, che impiegano uno “strumento”. In questo senso sono raggruppate tecniche come la coppettazione, la moxibustione, l’uso di martelletti di diverso tipo per la percussione, il guasha. A dire il vero considerarle complementari ad un trattamento è sicuramente un punto di vista ma non rappresenta propriamente la storia e la complessità dell’uso di queste tecniche, che vivono ed hanno vissuto di una loro storia e dignità e prescindono dall’essere complementari ad altre metodiche.
 
La coppettazione
La coppettazione, ad esempio, è un metodo di trattamento del corpo in cui si provoca uno scollamento dei tessuti superficiali da quelli profondi grazie al vuoto creato all’interno di una coppetta (di diversi materiali e forme) applicata sulla pelle, generalmente e tradizionalmente con il fuoco, oggi anche con altri metodi. Questa suzione è accompagnata dai segni dovuti allo stravaso del sangue che può essere più o meno rilevante, a seconda della scelta effettuata dall’operatore.
  
Storia della coppettazione
L’origine della coppettazione è molto remota, e se ne trovano tracce fin dall’antichità in tutto il mondo. In Cina è una tecnica denominata Jiao Fa “trattamento con il corno” perché all’inizio vennero usati anche i corni di animale, anche se per la pratica “popolare” vennero usate anche diversi tipi di tazze, come tazze di bambù, bicchieri o tazze di terracotta.
La prima documentazione nota è di Ge Hong (281-341 d.C.), denominato Pao Pu Tzu (Maestro della Grande Semplicità) ma ne è dimostrato l’uso già nel 1500 a.c.
Gli indiani del Nord America utilizzavano corna di bufalo e conchiglie, mentre in Egitto la coppettazione è descritta nei geroglifici e nel papiro Ebers, del 1.550 ac.
In Medio Oriente, nel mondo musulmano, è conosciuta come «Al Hijamah». o sanguinamento medicinale, i cui primi utilizzi sono testimoniati dagli insegnamenti del profeta Maometto: «Davvero il migliore dei rimedi possibili è la coppettazione» [Sahih Al-Bukhari (5371)]; Ippocrate la usa nel 400 a.c. Da secoli la coppettazione è usata in tutta l’Europa (Italia compresa), in Russia, nei paesi dell’est europeo ed anche in Africa.
 
Le indicazioni della coppettazione
All’interno delle tecniche di medicina cinese viene utilizzata soprattutto per “liberare il Biao” ovvero lo strato esterno del corpo, espellere i fattori patogeni dal corpo, muovere la stasi di Qi e di Xue (che preferiamo non tradurre con il nome improprio ma frequentemente usato di sangue), liberare i canali e promuovere la circolazione del Qi.
 
Come si utilizzano
Secondo la nostra esperienza il materiale migliore è il vetro perché è trasparente, consentendo di monitorare l’intensità della suzione, è sterilizzabile o comunque disinfettabile con semplicità, inoltre, si scalda durante l’applicazione con il fuoco rendendo ancora più efficace l'azione della coppetta. Il metodo di applicazione con il fuoco richiede certamente una formazione dell’operatore rispetto ad altri metodi “a freddo” (sistemi a compressione, a pompaggio, a vite eccetera) ma questa abilità, che può essere acquisita in sicurezza in qualche ora di corso, ripaga con evidenti risultati questo minimo impegno iniziale.
Una volta applicata la coppetta in sede si può lasciare fissa, far scorrere sulla pelle con movimenti lenti e non eccessivamente ampi o eseguire una successione veloce di applicazioni/distacco. La modalità di applicazione, la forza di suzione e la durata dell’applicazione determinano l’intensità complessiva dell’effetto e sono tutti parametri in mano all’operatore, che può quindi decidere che tipo di trattamento eseguire in base alle necessità e alla costituzione del cliente.
Pur essendo una tecnica sicura è importante la formazione dell’operatore perché ha comunque delle controindicazioni o delle precazioni da conoscere approfonditamente, oltre che richiedere una manualità ben addestrata soprattutto se viene utilizzata l’applicazione con il fuoco.
 
La Moxibustione
La moxibustione è una tecnica che mira a scaldare in modo intenso uno o più punti di agopuntura, linee o zone del corpo. Moxa è un termine inglese derivato dalle parole giapponesi Moe e Kusa, che significano "bruciare" e "erba" (quindi "erba che brucia"). In cinese si utilizza il carattere Jiu, che ha in sé sia l’idea del bruciare sia il fatto che questo deve durare a lungo. La moxibustione è una tecnica che utilizza l’Artemisia raccolta in giugno e poi stagionata e lavorata fino a estrarne una lana, più comunemente utilizzata sotto forma di sigari o per applicazione sulla pelle. La combustione della sua lanuggine sviluppa una temperatura che può raggiungere i 500 gradi. Il suo effetto terapeutico dipende dal calore che riesce a trasmettere nel corpo e in parte anche dall’aroma del suo fumo.
 
Breve storia della moxibustione
In tempi remoti era anche una tecnica di cauterizzazione di alcuni punti a scopo terapeutico. E' una metodica molto antica e molto apprezzata nelle medicina cinese che vede nel freddo la causa di diverse patologie importanti e la moxibustione il suo metodo di trattamento elettivo. L’uso del calore per trattare il corpo è ovviamente diffuso in tutte le culture ed è quindi anche questo un metodo diffuso in tutto il mondo. La sua semplicità di uso la rende inoltre una tecnica che può essere facilmente impiegata in ambito domestico, aumentandone la diffusione e la penetrazione.
In Giappone la tecnica è stata molto apprezzata ed utilizzata e si trovano molti testi di autori giapponesi che spiegano tecniche e punti di applicazione della moxa per diversi tipi di disturbi e di patologie. Nella medicina cinese si usa prevalentemente per espellere il freddo, invigorire lo Yang, tonificare il Qi, muovere le stasi.
In occidente è stata recentemente “scoperta” in ambito ostetrico per la capacità che ha, applicandola su di uno specifico punto di agopuntura del piede, di far girare il feto podalico in oltre il 90% dei casi. Questo in totale assenza di controindicazioni o effetti collaterali, diminuendo la necessità di manovre ben più invasive o il ricorso al parto cesareo. Questo incredibile uso della moxibustione è indicato nei testi antichi di medicina cinese ed utilizzato in Cina da secoli.
 
L'uso odierno
Attualmente si pratica prevalentemente con l’applicazione di coni di lana di artemisia di diverse misure (in genere da un diametro di 1 – 2 cm a pochi millimetri) appoggiati direttamente sul punto da trattare, a volte con l’interposizione di un disco di zenzero fresco o sul sale grosso. Una alternativa più semplice e più sicura per l’operatore è quella di usare dei sigari di lana di artemisia o del suo carbone. In questo modo si è certi di non provocare l’ustione della pelle o un suo eccessivo surriscaldamento. L’applicazione della moxa è veramente semplice ed intuitiva, e a parte alcune controindicazioni ed accortezze, può essere usata con successo dopo una breve formazione. Rimane il fatto che la pratica dell’operatore e la sua conoscenza approfondita della medicina cinese gli consentiranno un uso più selettivo dei punti su cui applicarla, prevedere i suoi risultati, applicarla con diverse manualità, preferirla o meno ad altre metodiche, valutarne i possibili effetti collaterali.
 
Il Guasha
Guasha, noto anche come Gua Sha, è una tecnica di trattamento manuale che ha origini nella medicina tradizionale cinese ed in altre culture orientali (soprattutto in Vietnam, Corea e Tailandia), con approcci leggermente diversi a seconda della regione. È conosciuta anche come coining o spooning perché possono essere usate come strumento delle monete o un cucchiaio.
Diventa recentemente sempre più popolare anche in Occidente, sia per l’uso nel contesto della medicina cinese che per l’uso in ambito estetico ed in particolare per il trattamento del viso. Questa tecnica prevede l'uso di uno strumento appositamente progettato, solitamente realizzato in materiali come giada, agata, ossidiana o metallo, per “raschiare” delicatamente la pelle al fine di promuovere il flusso di energia (Qi).
 
L'esecuzione del Guasha
Ecco una descrizione di come viene eseguita la tecnica del Guasha:
1. Scelta del dispositivo: L’operatore che esegue il Guasha seleziona uno strumento appropriato, di solito con una forma piatta e liscia, con angoli arrotondati per evitare lesioni alla pelle. L'oggetto scelto dovrebbe essere in un materiale non poroso per semplificarne la detersione e disinfezione.
2. Preparazione: La pelle sulla zona da trattare viene prima trattata con un unguento o con olio. Questo permette al Guasha di scorrere più agevolmente sulla pelle senza causarne irritazione.
3. Movimento dello strumento: L’operatore tiene il dispositivo Gua Sha in modo da scorrere sulla pelle in una direzione specifica; il movimento è sempre unidirezionale. Questa direzione segue i meridiani o i punti energetici del corpo e varia a seconda delle esigenze del cliente e dell'area da trattare.
4. Pressione: L’operatore regola la pressione applicata durante il trattamento. La pressione può variare da leggera a moderata a seconda della sensibilità e della tolleranza del cliente. L'obiettivo è stimolare il flusso di sangue e il Qi, senza causare dolore e danni alla pelle.
5. Evidenze cutanee: Durante la procedura, possono comparire delle evidenze cutanee sotto forma di arrossamenti o petecchie, note come "sha". Queste evidenze sono il risultato dell'aumento del flusso sanguigno superficiale, la loro comparsa è del tutto normale ed attesa, di norma scompaiono entro pochi giorni. Un operatore esperto interpreta la loro distribuzione, colore, intensità ed altri parametri oggettivi per comprendere i movimenti del Qi e del Xuè (sangue) all’interno.
6. Fine del trattamento: Una volta completato il trattamento, la pelle può essere pulita e lenita con una lozione o un olio idratante. Il cliente può avvertire una sensazione di rilassamento e sollievo dalla tensione muscolare.
 

Le indicazioni del Guasha
Secondo la medicina cinese è una tecnica con una forte azione sullo Xue, espelle i fattori patogeni e soprattutto il vento, purifica il Calore, muove le stasi ed i blocchi della circolazione del Qi. Si applica su zone specifiche del corpo secondo i principi della medicina cinese.
È importante ricordare che il guasha deve essere eseguito con attenzione e da professionisti qualificati, poiché un uso improprio o eccessivo dello strumento può causare irritazioni o lesioni alla pelle.