L'uso degli oli essenziali in medicina cinese

Oct 11
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fiorire dell’utilizzo degli oli essenziali nell’ambito della medicina cinese, questo grazie soprattutto all’esteso ed approfondito lavoro di ricerca del maestro taoista Jeffrey Chong Yuen, ma anche di altre figure che hanno dedicato la loro vita allo studio degli oli essenziali, appassionandosi poi alla medicina cinese ed unendo queste conoscenze, come Peter Holmes. In Italia, già da anni, Franco Bottalo, allievo diretto di Jeffrey Yuen e docente di Oli essenziali nel corso di Consulente olistico in medicina cinese, insegna l’uso di questi preziosi alleati per la nostra salute.

Gli oli essenziali nella pratica della medicina cinese

Nella mia esperienza, oltre ad essere efficaci ed estremamente gradevoli, gli oli essenziali sono uno strumento ottimale di auto trattamento da poter suggerire ai clienti. Possono essere utilizzati tra un trattamento e l’altro di tuina o agopuntura, oppure indipendentemente dal trattamento, magari in seguito ad una consulenza con l’operatore di medicina cinese che suggerirà i punti e gli oli più adatti da usare in base alla valutazione energetica. Il cliente massaggerà per pochi minuiti gli oli essenziali su alcuni agopunti, o alcune zone e questo permetterà di attivare un processo di riequilibrio molto più rapidamente, grazie al costante stimolo che si attua, inoltre non è trascurabile il fatto che il cliente si prenda la responsabilità di diventare parte attiva nel processo di sostengo alla propria salute.
 
La conoscenza e l'uso degli oli essenziali vengono approfonditi nel corso professionale di Consulente olistico in medicina cinese che inizia nel mese di gennaio 2024.
 
La storia
Gli antichi cinesi conoscevano gli oli essenziali e ne utilizzavano alcuni, anche se non in modo esteso ed approfondito. Nel famoso Compedio di Materia Medica – Bencao Gangmu del medico Li Shizhen (1518-1593 d.C.), sono citati una decina di oli essenziali, che venivano ottenuti in modo piuttosto rudimentale. 
Gli antichi cinesi dedicarono le loro energie allo studio approfondito delle erbe, ma, se al posto di queste, si decide di lavorare con gli oli essenziali, è indispensabile inquadrarli nel contesto della medicina cinese. Proprio come le erbe, anche gli oli hanno una natura termica, un sapore, una tendenza direzionale e un tropismo particolare con alcuni sistemi energetici o meridiani.
Inoltre, dalla prospettiva occidentale, gli oli sono divisi in tre categorie, note, alte-medie-base e questo concetto può essere ben tradotto in termini di MTC.
 
Oli essenziali e livelli del Qi
In medicina cinese ci riferiamo spesso ai tre livelli dell’energia: Weiqi, Yingqi e Yuanqi.
Weiqi è l’energia difensiva, mobile, rapida, è maggiormente collegata con l’esterno, quindi dal punto di vista anatomico ha a che vedere con i meridiani tendino muscolari (tendini, muscoli, legamenti), che a loro volta sono chiamati maggiormente in causa nelle problematiche acute. Gli oli essenziali che più risuonano con Weiqi sono le note alte, sono oli molto fluidi, con un aroma intenso che colpisce immediatamente, agiscono velocemente, prevalentemente utilizzati per stati acuti, ma altrettanto velocemente esauriscono il loro effetto, quindi saranno da applicare molto spesso.
Andando un po' più in profondità ed abbiamo Yingqi, siamo al livello dell’energia nutritiva, del sangue, dei canali principali, dei canali Luo. Yingqi ha a che vedere con problematiche sub-acute e che stanno diventando croniche. Gli oli che risuonano con Yingqi sono le note medie che hanno un effetto più duraturo e una densità meno fluida rispetto alle note alte.
Al livello più profondo abbiamo Yuanqi, è il livello delle ossa, dei midolli, è l’energia che in qualche modo ci connette all’origine, al Cielo Anteriore, ha a che vedere con i canali straordinari e i canali distinti. Gli oli che risuonano con Yuanqi sono le note base. Sono oli molto densi, hanno un effetto che dura a lungo, anche due giorni e spesso si utilizzano per problematiche croniche.
  
L'uso delle miscele di oli essenziali
Per quanto sia interessante ragionare in termini di tre livelli, è anche importante comprendere che l’ideale sarebbe creare delle miscele che comprendano tutte e tre le note, a meno che non si voglia agire su qualcosa di estremamente specifico, magari utilizzando protocolli particolari. Questo perché, se ad esempio desiderassimo agire su qualcosa di profondo, sia a livello fisico che psichico, sarebbe comunque opportuno rilassare i tendinomuscolari per permettere a ciò che è all’interno di poter uscire, se la nostra corazza rimanesse costantemente attiva sarebbe più difficile sia far entrare che far uscire.
E’ anche opportuno ricordare che questi tre livelli di energia non sono nettamente separati, ma si influenzano e si sostengono a vicenda, ecco perché è sensato lavorare con miscele di oli opportunamente scelti affinché lavorino in sinergia e, grazie alla presenza di note alte, medie e base, garantiscano un efficacia piuttosto rapida, ma che allo stesso tempo si mantenga nel tempo.
Peter Holmes lavora molto bene con le miscele applicate nella zona dell’arco plantare, sia perché il piede è il microcosmo dell’intero corpo, ma anche perché in quella zona passano i meridiani di Rene e Milza, quindi si avrà un effetto sia sul Taiyin che sullo Shaoyin e, secondo la relazione interno-esterno, anche su Vescica e Stomaco. Ecco che in una zona semplice da identificare e da massaggiare si possono applicare miscele che nutrano il sangue, che pacifichino lo Shen, che regolino il Qi costretto, che sostengano il Metallo o plachino il Legno, che tonifichino lo Yang, che trattino l’umidità e tanto altro ancora. 
Esistono anche particolari protocolli con oli essenziali puri applicati su agopunti specifici, così come esiste la possibilità di scegliere oli vettori a seconda di ciò che si desidera sostenere o equilibrare. 
Il mondo degli oli essenziali può dunque essere facilmente combinato con la medicina cinese, è opportuno però avere almeno una formazione base per poter comprendere chiaramente le caratteristiche degli oli dalla prospettiva della medicina cinese.
 
La qualità degli oli essenziali
Un altro aspetto fondamentale riguardo agli oli essenziali è la loro qualità, a volte infatti potrebbero non avere l’effetto desiderato semplicemente perché sono oli mediocri, o addirittura di pessima qualità. Per avere maggiori garanzie possiamo scegliere oli essenziali biologici, un altro aspetto che può essere indicativo è il fatto che l’olio sia edibile, non perché ne faremo uso interno, ma perché potendo essere assunto per via interna abbiamo più garanzie che non contenga solventi chimici. Anche il prezzo spesso può darci un’indicazione sulla qualità, ma in questo caso occorre avere idea dei prezzi medi dei diversi tipi di olio, poiché un olio che deriva ad esempio dalla buccia di agrumi avrà un costo molto differente rispetto ad un olio che deriva da fiori o radici. 
 
I metodi di estrazione degli oli essenziali
I metodi più diffusi per estrarre gli oli essenziali sono: la distillazione in corrente di vapore, la spremitura a freddo, l’estrazione in CO2, l’estrazione con solvente. In passato si utilizzava molto anche il metodo dell’enfleurage, soprattutto per fiori e petali che venivano riposti in grasso animale che assorbiva l’olio essenziale; oggi questa è una tecnica non più usata poiché molto lenta e costosa. 
La distillazione in corrente di vapore è probabilmente il metodo più comune di estrazione, il vapore caldo è pompato sotto pressione nelle parti della pianta e porta via con sé gli oli essenziali, dopo di che il vapore viene raffreddato, si condensa sotto forma di acqua distillata (idrolato) e l’olio, essendo più leggero, si separa da essa. Il vapore e la pressione modificano i componenti della pianta, quindi si otterranno delle nuove molecole, è una sorta di procedimento alchemico. Questo metodo è molto antico, ma tutt’ora popolare, è sicuro e garantisce una qualità molto buona di olio.
La spremitura a freddo è normalmente utilizzata per le bucce degli agrumi, poiché l’olio contenuto in esse non sopporterebbe il calore elevato del vapore e si deteriorerebbe. L’olio viene estratto a freddo in modo meccanico e così facendo conserva intatta la sua struttura.
L’estrazione in CO2 è un metodo molto tecnologico, attraverso cui l’anidride carbonica ad altra pressione è in grado di sciogliere le sostanze presenti nel materiale vegetale e accumulare l’olio essenziale. Al contrario di ciò che può sembrare, è un metodo sicuro e permette di ottenere un olio pulito, senza residui e di eccellente qualità, poiché tutte le componenti della pianta vengono estratte, non solo gli oli voltatili idrosolubili.
Infine abbiamo l’estrazione con un solvente, ad esempio benzene o etere di petrolio, poi si utilizza l’alcool per rimuovere il solvente, ma quest’ultimo raramente viene completamente eliminato e possono rimanere residui chimici. Questi oli sono chiamati “assoluti” e spesso utilizzano tale metodo per fiori delicati che non si prestano alla distillazione a vapore, come ad esempio il Gelsomino, la Rosa, il Neroli, la Mimosa. Se desiderate acquistare un assoluto siate certi che sia di buona qualità affinché contenga meno residui possibili.
 
Oli essenziali e bambini
Come ultima indicazione ricordiamo che le informazioni che normalmente si danno riguardo agli oli essenziali si riferiscono agli adulti, se non diversamente indicato, non ai bambini, per i quali sono da preferire pochi oli specifici ed in dosaggi di gran lunga minori.