Yi Jing: il canto del mutamento

Sep 4 / Laura Arduini
Questo articolo esplora l'Yi Jing (I Ching) come esperienza simbolica e trasformativa, oltre il suo uso oracolare. Più che predire, il Libro dei Mutamenti riflette lo stato interiore del consultante, rivelando il senso profondo del cambiamento. Attraverso gli esagrammi e il loro linguaggio poetico, invita a leggere la realtà come processo fluido e armonico, non come caos.
In un’epoca di incertezza, l'Yi Jing non offre risposte definitive, ma una via di ascolto profondo. Non serve per sapere, ma per diventare.

Il canto del mutamento

"Il mutamento non ha radice, ma ogni radice si piega al mutamento."
Antico detto taoista

Nel cuore antico della Cina, nacque un libro che non è soltanto libro, ma oracolo, specchio e respiro del tempo: l'Yi Jing, conosciuto anche come I Ching (o I King), Il Libro dei Mutamenti.
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Abbiamo già avuto modo in precedenza (vedi articolo I Ching: libro dei mutamenti ) di introdurre quest’immensa opera, fondamenta su cui si erge tutto il pensiero filosofico, la metafisica e - da una certa prospettiva anche la medicina - cinese, attualissima pur provenendo dalla notte dei tempi.

Non ha autore singolo, né un’epoca definita di scrittura. È un’opera mitologica, collettiva, costruita da re, filosofi e saggi, raccolta nei secoli come acqua in un lago profondo. Tra i suoi esagrammi, composti da linee intere e spezzate, vive un linguaggio primordiale e insieme celeste, che parla in silenzio all’anima e le sussurra: “Tutto cambia. E tu con esso.
L’essenza dell’Yi Jing non è data dalle parole. Ci sono linee: intere (yang) e spezzate (yin). Sei linee formano un esagramma, e in ognuna può esserci movimento. Una linea che muta – da intera a spezzata o viceversa – indica trasformazione, e da un esagramma si passa a un altro. Un esagramma è dunque un fotogramma del presente, e insieme una tendenza verso il futuro.

Non c’è giudizio morale, solo osservazione: “In questo momento, così stanno le cose. Ecco come possono mutare.” E questo è tutto il senso della divinazione che non è una previsione del futuro ma una lettura energetica che riconosce un ordine ed un ritmo nel cambiare delle energie stesse - così come, ad esempio in Natura, conosciamo per esperienza che dopo la primavera arriverà l’estate e quindi l’autunno e questo non significa che prevediamo il futuro ma piuttosto che ne leggiamo la ritmicità.
Come è proprio di tutto l’impianto metafisico, il linguaggio alla base del sistema oracolare è poetico a partire dai nomi stessi degli esagrammi. Alcuni esempi:
  • ䷀ - Il Creativo (Cielo): forza pura, slancio originario.
  • ䷁ - Il Ricettivo (Terra): accoglienza, passività fertile.
  • ䷄ - L’Attesa: pazienza, fiducia nel tempo.
  • ䷉ - Il Potere dell’Addomesticatrice: controllo interiore.
  • ䷶ - Il Ritorno: il ciclo che si chiude e ricomincia.

Ogni linea ha un significato. Quando la linea muta, il mondo interiore cambia. È un linguaggio arcano, ma non per pochi: è aperto a chi ascolta, non con le orecchie, ma col silenzio del cuore.

Non è solo simbolo o sistema. È un’esperienza, un viaggio che parte dal bisogno di comprendere meglio una situazione concreta ma che - inevitabilmente - ci porterà a comprendere e conoscere parti di noi. Ed è un invito: a vivere il cambiamento non come minaccia, ma come natura profonda del reale.
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Il vuoto prima della domanda

Come abbiamo visto nel precedente articolo (vedi articolo I Ching: libro dei mutamenti ) è il consultante stesso che arriva, seguendo un metodo, a costruire l’esagramma ed in questo è insito tutto il potere della connessione energetica della persona con la questione su cui si interroga - ed è per questo che l’Yi Jing parla così intimamente al consultante: è sempre lui il protagonista vero, non la situazione oggetto della domanda. Ecco allora che tutte le fasi della consultazione devono essere attraversate in modo estremamente consapevole - perciò è molto più semplice anche se non indispensabile, essere guidati in questo - in modo che si arresti qualunque ansia di sapere ma allo stesso tempo, qualunque scetticismo razionale. Occorre che sia fatto il silenzio, che non ci sia fretta e che il consultante arrivi ad una sorta di resa, di fiducia nei confronti di questo vecchio saggio che è l’Yi Jing. Perché è solo da uno spazio vuoto e ricettivo che può sorgere un significato vivo: l’Oracolo non ci parla se siamo colmi di noi stessi.

Jung stesso - grande consultante nell’ultima parte della sua vita tanto da arrivare a scrivere la prefazione al Libro dei Mutamenti - nel suo Libro Rosso scriveva “Se riesci a portare il vuoto tra le tue mani, allora ogni cosa diventa possibile. Non portarti dietro i pensieri, la tua conoscenza, non portarti dietro niente di ciò che riempie”.

Consultare l'Yi Jing non è un gesto tecnico, né un automatismo rituale. È simile al raccoglimento di chi sta per entrare in un tempio. E quel tempio non è l’Oracolo, ma noi stessi. Il Libro dei Mutamenti - costituito dai 64 esagrammi e dal loro commentario - è specchio. La domanda è specchio. E così la risposta è ciò che nel riflesso non avevamo ancora osato vedere.

Yijing: una grammatica dell’invisibile

In un mondo che ci insegna a pensare in termini di causa-effetto, l'Yi Jing opera su un altro piano.
Non prevede, non giudica, non dice cosa accadrà. Ma ci mostra come siamo immersi nel tessuto del divenire, e come ogni nostro gesto si iscriva in un contesto più ampio, invisibile e interdipendente. Ogni esagramma, ogni linea, ogni parola è un nodo in questa rete simbolica.

La sua è una grammatica profonda, che non è lineare ma analogica, poetica, evocativa.

Prendiamo l’esagramma 24. ䷶ Il Ritorno.
Una linea yang risorge dal basso, dopo cinque yin. È l’inizio dell’ascesa, il ritorno della luce dopo la notte. Non c’è promessa, né vittoria. Solo un suggerimento:

"Andare viene,
tornare avviene.
Senza affanno,
senza colpa."


Queste parole, che a un orecchio occidentale possono sembrare vaghe, parlano a un’altra parte di noi. Come interpretarle, cosa significano? Questo è possibile saperlo solo parlando con il consultante, allo stesso modo nel quale, per interpretare un sogno occorre comprendere sul significato dei simboli per il sognatore.

Mutamento come danza, non come trauma

Uno dei concetti centrali dell'Yi Jing, è che la realtà è in costante trasformazione. Nulla resta fisso, e ciò che oggi è forza, domani può diventare ostacolo. Ma questo non significa instabilità caotica. Significa movimento armonico.

Il mutamento, per l'Yi Jing, è ritmico, coerente, vitale.

La nostra cultura tende a vedere il cambiamento come rottura, perdita, crisi. Qui ci è proposta un’altra prospettiva: il mutamento è il respiro del mondo. Non c’è da temerlo, ma da danzarci dentro. Il Cielo non lotta con la Terra. Il giorno non resiste alla notte. Perché allora noi dovremmo opporci a ciò che cambia?

Domande che non chiedono, ma rivelano

Poniamo domande all'Yi Jing per ricevere risposte. Ma spesso il libro ci restituisce domande più profonde di quelle che credevamo di porre.

Volevi sapere se un progetto funzionerà.
Ti risponde: “Attendere, nella pioggia, è onorevole. Solo così il raccolto giunge.

Volevi sapere se l’amore che vivi è sincero.
Ti dice: “Il tuono nel lago: l’abisso si riflette nella gioia.

Parla per immagini, archetipi, simboli.
Non per dare certezze, ma per scardinare la linearità della mente razionale.
Per aprire spiragli.

Il pensiero occidentale cerca il controllo. L'Yi Jing offre il compasso per navigare l’incertezza.

Una guida interiore, non esterna

L'Yi jing non è un’autorità. Non dà ordini.
È un alleato della tua coscienza, non un legislatore del destino. È come un saggio appostato sul cocuzzolo di una collina che, grazie alla sua posizione privilegiata, vede tutto lo snodarsi del sentiero che stiamo percorrendo, anche il tratto che a noi è nascosto della collina stessa. E così, se interrogato con il giusto rispetto, ci risponde - certo in termini simbolici ed arcaici, ma ci risponde - come si snoderà il sentiero lasciando a noi la facoltà - il libero arbitrio - di decidere se cambiare andatura, adottare mezzi diversi, ecc.

In questo differisce da molti sistemi oracolari: non predice, ma ri-specchia. È uno strumento di dialogo interiore, e ogni lettura è in realtà un momento di consapevolezza.
Come dice Jung, ciò che avviene nel lancio delle monete o nella scelta degli steli non è casuale, ma sincronico: rivelatore di uno stato interiore che si manifesta nel mondo esterno.
L'Yi Jing ci mostra che l’universo non è separato da noi. Che ciò che accade fuori è specchio di ciò che si muove dentro. E che ogni risposta è sempre già presente, in forma di seme, nel nostro cuore.

Non leggere, ma abitare lo Yijing

Per imparare l'Yijing non basta studiarlo. Bisogna viverlo. La vera conoscenza non nasce solo dalla lettura, ma dal dialogo continuo. Ogni consultazione, ogni esagramma, ogni linea, è un passaggio della nostra personale via.

Nel precedente articolo si suggeriva la presenza di un esperto per aiutare l’interpretazione (vedi articolo I Ching: libro dei mutamenti). Il linguaggio del testo, infatti, può inizialmente sembrare oscuro. Ma con il tempo, diventa familiare come un dialetto dell’anima.

Il consiglio è di creare una relazione costante con il libro. Non solo quando c’è un dubbio, ma anche nei momenti di calma. Aprirlo per ascoltare. Per sintonizzarsi. Con il mondo, e con se stessi.

L'Yijing nella vita quotidiana

Non serve ritirarsi tra le montagne per seguire l'Yijing. Ogni gesto, ogni scelta, può essere vissuto alla luce del Mutamento.

In una decisione difficile, si può chiedere:
Qual è la direzione che rispetta l’armonia?

In un momento di dolore:
Cosa si sta dissolvendo perché qualcosa possa rinascere?
In un successo inatteso:
Come mantenere l’umiltà nel pieno?

L'Yi Jing non serve a cambiare gli eventi, ma a cambiarci rispetto agli eventi. E in questo cambiamento, tutto si trasforma.

Conclusione: non c’è fine nel Mutamento

L'Yijing non ha fine, così come non ne ha il divenire.

È un libro antico, eppure sempre nuovo. Non si esaurisce in una lettura, né si lascia possedere.

Ogni consultazione è una soglia. Ogni linea è un passaggio. Ogni esagramma è un insegnamento fluido, in cammino.

Non va letto per ottenere qualcosa. Ma per diventare qualcuno: una versione di noi stessi che accoglie il mondo come danza e non come sfida, che riconosce nella vita un tessuto di connessioni, che si lascia attraversare dal tempo senza perdere il centro.

Come scrisse Confucio:
Apre l’esistenza, porta gli affari a compimento, comprende le vie del mondo intero, questo è tutto.”

E davvero, non serve altro.
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Post Scriptum

Se ti avvicini all'Yijing, fallo con rispetto. Non cercare certezze, ma domande. Non risposte secche, ma riflessioni profonde. Tieni un diario dei consulti. Rileggilo dopo settimane. Scoprirai che la verità cambia, ma resta sempre vera.

Il Libro dei Mutamenti è come uno specchio d’acqua: se sei inquieto, vedrai solo increspature. Se sei quieto, vedrai riflesso il cielo.

E in quel cielo, forse, troverai il tuo prossimo passo.